Nell’ambito di un accordo di programma Quadro auspicato dall’allora soprintendente ai beni culturali Vittoria Garibaldi, sottoscritto nel 2007 tra regione Umbria, Ministero dell’economia, Ministero per i beni e le Attività culturali, Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, che concerne la “conoscenza dello stato di conservazione e della vulnerabilità del patrimonio, la tutela conservativa, lo sviluppo e sperimentazione di prassi, procedure e tecniche del campo della diagnostica, prevenzione e conservazione”, il comune di Norcia ha rinnovato nel 2015 l’accordo con la Regione e l’associazione “Laboratorio Diagnostica per i beni Culturali” con l’obiettivo di proseguire alla movimentazione dei materiali nei depositi della Castellina e al restauro conservativo.
La ditta Coo.Be.C, Cooperativa Beni Culturali, si è aggiudicata la gara per il progetto esecutivo e l’attuazione dei lavori di movimentazione e pronto intervento che elimineranno i principali problemi di conservazione.
Ciò vale anche per gli arazzi del XVIII secolo che ornano la sala del Consiglio Maggiore del palazzo comunale, raffiguranti, ciascuno, uno dei quattro continenti allora conosciuti, e realizzati con essenze vegetali
Tolti dalla loro collocazione originaria a causa del terremoto del 1979, solo uno è tornato ad adornare le pareti del palazzo comunale.
E’ possibile ammirare l’allegoria dell’Europa e le figure di Heresis e Giove, mentre rimangono nei depositi della chiesa di Santa Rita le allegorie di Asia, Africa ed America, prossime all’intervento del restauro.
Le opere torneranno nei depositi della Castellina a fine lavori – dichiara l’assessore alla cultura Giuseppina Perla – auspicabilmente in concomitanza della totale apertura del complesso monumentale a seguito dei lavori previsti per il “Progetto Castellina” finanziato dalla Regione Umbria e dal Comune di Norcia. L’amministrazione comunale si sta anche attivando per prevedere l’esposizione di alcuni pezzi di particolare pregio e importanza, come ad esempio gli arazzi stessi (che saranno avviati anche al definitivo restauro e alla successiva ricollocazione sulle pareti della Sala Consiliare), opere che potrebbero essere destinate alla pubblica fruizione sia all’interno del rinnovato Museo della Castellina che nello stesso palazzo comunale.